Ricerca in Vitro

Un nuovo bersaglio molecolare per la terapia del melanoma

Di Pietro Mancuso e Rossella Tricarico – Un team di ricercatori italiani al Fox Chase Cancer Center di Philadelphia ha scoperto una nuova potenziale strategia per il trattamento del melanoma, basata sull’inibizione di un enzima chiamato TDG, fondamentale per la riparazione e la proliferazione delle cellule tumorali. Il loro articolo e’ stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Oncogene. La ricerca e’ stata condotta da Pietro Mancuso, PhD, Doctor Europæus e da Rossella Tricarico, PhD.


Per fare buona scienza, a volte ci vuole incoscienza! – Intervista a Antonio Casini

A cura di Elisa Dell’Aglio – In un centro di ricerca italiano contornato dalle Alpi, il CIBIO di Trento, il gruppo della Prof. Anna Cereseto ha messo a punto una proteina altamente precisa per modificare il DNA. L’hanno battezzata evoCas9, perché è una versione ingegnerizzata di quella naturale (chiamata appunto Cas9) ottenuta mediante la selezione di mutazioni casuali favorevoli. Il risultato potrebbe avere presto interessanti risvolti applicativi in ambito terapeutico ed è stato ottenuto sbaragliando la concorrenza di gruppi competitori, con molte più risorse economiche e prestigio internazionale.Dietro a questo successo c’è Antonio Casini, giovane dottorando della Prof. Cereseto. È lui che ha pianificato ed eseguito la maggior parte del lavoro sperimentale e che oggi può vedere il suo nome su due riviste scientifiche di primo piano: Nature Biotechnology e Nature Communications.Antonio ha accettato di ripercorrere con me il percorso che lo hanno condotto fin qui e le sue prospettive per il futuro.


Vantaggi e limiti delle moderne tecniche di microscopia ottica

Di Marco Grison e Leone Rossetti – L’utilizzo di animazioni per accompagnare lezioni, pubblicazioni e convegni sta diventando sempre più popolare tra gli scienziati che si occupano di Biologia Molecolare. Non abbiamo ancora modo di osservare direttamente il comportamento delle singole molecole, motivo per cui l’utilizzo della cosiddetta computer generated imagery aiuta la visualizzazione e quindi la comprensione dei processi molecolari su piccola scala. Questi affascinanti video non sono che una ricostruzione di ciò che avviene nelle nostre cellule nell’ordine del nanometro, ossia un miliardesimo di metro. Solo grazie alla combinazione di molteplici tecniche ed allo studio di centinaia di pubblicazioni è possibile accumulare le informazioni necessarie per creare animazioni di una tale accuratezza. In questo articolo introduciamo le problematiche tipiche della microscopia, spiegando poi quali sono i limiti intrinseci a ogni sistema ottico. Nella seconda parte dell’articolo ci addentriamo nei principi della microscopia a fluorescenza, requisito fondamentale per comprendere le scoperte alla base della superrisoluzione che hanno determinato l’assegnazione del Premio Nobel per la chimica 2014.


L’ultima Frontiera dell’ingegneria Genetica: Cos’e’ e a Cosa Serve il Sistema Crispr/Cas

Di Elisa Dell’Aglio – Il sistema CRISPR/Cas consente di modificare in modo rapido ed economico una precisa regione del DNA e ha catturato l’attenzione di tutta la comunità biotecnologica per la sua versatilità e le sue innumerevoli applicazioni. L’avvento di CRISPR/Cas apre però molti nuovi interrogativi di natura bioetica. Questo articolo vuole fornire un’introduzione generale al sistema e fare chiarezza sul suo utilizzo, sulle potenziali applicazioni in diversi campi e sulle relative controversie etiche.


Precursore della proteina amiloide e malattia di Alzheimer: nuove ipotesi e possibili terapie per contrastare “una relazione pericolosa”

Di Antonella Borreca – La proteina precursore dell’amiloide sembra essere iper-espressa nei pazienti con malattia di Alzheimer. Un’alterazione nel meccanismo di controllo della sintesi di questa proteina potrebbe essere tra i responsabile della tossicità dei neuroni. Agendo a monte del taglio proteolitico sbagliato si potrebbe trovare una terapia per la cura di questa malattia.


Comprendere la specificità di un enzima partendo dalla sua struttura tridimensionale: il caso della 7β-HSDH

Di Simone Savino – Nel lavoro recentemente pubblicato sulla rivista Proteins abbiamo determinato la struttura tridimensionale di un enzima interessante perché utilizzabile in processi industriali di biocatalisi. I risultati ottenuti ci hanno permesso di comprendere come fa questo enzima ad interagire in modo specifico solo con alcune specie chimiche, e a convertirle efficientemente in principi attivi di interesse farmacologico.


Nuove prospettive nella cura del melanoma: identificato un possibile target terapeutico nel cosiddetto ”DNA spazzatura”

Di Eleonora Leucci – Sono una ricercatrice presso l’Istituto Fiammingo di Biotecnologie (VIB) e l’Università di Leuven (KU Leuven) in Belgio e l’articolo che segue spiega i risultati di uno studio preclinico sul melanoma, che io e Roberto Vendramin, un dottorando presso lo stesso istituto, abbiamo ottenuto sotto la supervisione del Prof. Jean-Christophe Marine e in collaborazione con l’Università di Gent (UGent). I risultati del nostro studio sono stati pubblicati questo mese sulla prestigiosa rivista Nature.