Di Marco Grison e Leone Rossetti – L’utilizzo di animazioni per accompagnare lezioni, pubblicazioni e convegni sta diventando sempre più popolare tra gli scienziati che si occupano di Biologia Molecolare. Non abbiamo ancora modo di osservare direttamente il comportamento delle singole molecole, motivo per cui l’utilizzo della cosiddetta computer generated imagery aiuta la visualizzazione e quindi la comprensione dei processi molecolari su piccola scala. Questi affascinanti video non sono che una ricostruzione di ciò che avviene nelle nostre cellule nell’ordine del nanometro, ossia un miliardesimo di metro. Solo grazie alla combinazione di molteplici tecniche ed allo studio di centinaia di pubblicazioni è possibile accumulare le informazioni necessarie per creare animazioni di una tale accuratezza. In questo articolo raccontiamo come le recenti tecniche di superrisoluzione abbiano rivoluzionato il campo della microscopia per osservare processi molecolari su piccola scala. La prima parte di questo articolo ha presentato le problematiche tipiche della microscopia, spiegando poi quali sono i limiti intrinseci a ogni sistema ottico. Questa seconda parte completa il discorso sulle tecniche di microscopia utilizzate in campo biologico. Per comprendere appieno la superrisoluzione, si parte dal fenomeno della fluorescenza e delle sue applicazioni per lo studio dei campioni biologici. Infine vengono presentate due delle tecniche di superrisoluzione più diffuse, la STED e la PALM, che sono valse ai loro scopritori il Premio Nobel per la chimica 2014.