Neurologia

MINIREVIEW: Manifestazioni cliniche della sindrome di Guillain-Barré associata a COVID-19

Revisione: Alda Rocca – L’infezione da COVID-19 si manifesta comunemente con febbre e sintomi respiratori. Sono ancora poco noti gli aspetti neurologici legati a SARS-CoV-2, ma emerge sempre più chiaramente come tale virus non colpisca solo il sistema broncopolmonare, bensì molti altri apparati del corpo, compreso il sistema nervoso centrale e periferico (SNC, SNP). In questa minireview vengono riportati diversi sottotipi di disturbi, raggruppati sotto il nome di sindrome di Guillain-Barrè, osservati in pazienti affetti da SARS-CoV-2.

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MINIREVIEW: Il potenziale coinvolgimento di SARS-CoV2 nello sviluppo di sintomi neurologici e il ruolo del neuroimaging

Analisi della letteratura e traduzione: Claudia Foray; Revisione: Antonio Carusillo – Dall’inizio dell’epidemia da COVID-19 l’attenzione si è concentrata sulle manifestazioni respiratorie della malattia. Molti studi in passato hanno dimostrato che diversi coronavirus hanno un potenziale neuroinvasivo. Data la crescente diffusione a livello globale, un numero sempre maggiore di studi sta mostrando che anche SARS-CoV2 potrebbe essere coinvolto in processi che causano danni al sistema nervoso centrale (SNC) o aggravano patologie neurologiche pre-esistenti. Il Neuroimaging potrebbe aiutare a identificare tempestivamente complicazioni neurologiche in pazienti affetti da COVID-19. Tuttavia, pochi studi di imaging sono disponibili al momento e altri sono necessari per convalidare l’efficacia del neuroimaging nel rivelare le lesioni del SNC correlate al COVID-19.


MINIREVIEW: Associazione tra narcolessia e malattie respiratorie: COVID-19 può contribuire a comprenderlo?

Analisi della letteratura a cura di: Giulia Colombo Traduzione a cura di: Marianna Coppola Revisionato: Marianna Coppola – E’ ormai certo che i fattori ambientali, come le infezioni, svolgono un ruolo importante nello sviluppo e nella progressione di molte malattie autoimmuni, tra cui la narcolessia. L’aumentata suscettibilità alla narcolessia è associata alle comuni infezioni delle vie aeree superiori, come quelle causate da Streptococcus pyogenes e dal virus dell’influenza A, nonché ad alcuni preparati vaccinali contro l’H1N1, anche se con minore certezza. Questo collegamento mette in evidenza un’importante opportunità di medicina traslazionale: una ricerca interdisciplinare durante l’attuale pandemia di COVID-19 può portare alla scoperta di nuovi meccanismi biologici coinvolti precocemente nello sviluppo della narcolessia in soggetti suscettibili.


MINIREVIEW: Ictus ischemico cerebrale in COVID-19

Analisi della letteratura a cura di: Giulia Colombo Traduzione a cura di: Alessio Silva Revisionato: Alessio Silva – L’ictus ischemico cerebrale è relativamente comune nei pazienti COVID-19 che sono a rischio di malattia cerebrovascolare acuta ed è associato a marcatori biochimici comuni di infiammazione, ipercoagulopatia e insufficienza d’organo. La patogenesi è ancora da chiarire ma sembra essere correlata a coagulopatia indotta da sepsi e alla successiva coagulazione intravascolare disseminata. I trattamenti con eparina a basso peso molecolare o con attivatore del plasminogeno tissutale sembrano essere utili ma anche ACE2 solubile ricombinante umano potrebbe essere un’opzione.



MINIREVIEW: Covid-19 E Malattia Di Parkinson: Aspetti Clinici E Ipotesi Fisiopatologiche

Analisi della letteratura a cura di: Silvia Dell’Anna; Revisionato da: Giulia Poggi – I pazienti anziani con malattia di Parkinson (PD) avanzata potrebbero presentare un rischio aumentato di sviluppare forme severe di COVID-19; viceversa l’infezione da SARS-CoV-2 potrebbe influenzare il decorso clinico della PD e contribuire al processo di neurodegenerazione. In questa breve review vengono esplorati i potenziali meccanismi fisiopatologici alla base di tali effetti reciproci.


MINIREVIEW: COVID-19 in pediatria

Analisi della letteratura e traduzione di: Sonia Fanelli, Revisionato da: Francesca Bardi – Il primo studio presenta il caso di un neonato di 26 giorni con un’infezione da SARS-CoV-2 confermata che si è presentato con febbre e manifestazioni neurologiche, tra cui episodi parossistici, ipertonia e cianosi facciale. Il paziente è stato ricoverato in ospedale per 6 giorni in una stanza a pressione negativa ed è diventato afebbrile dal giorno 2, con esito favorevole. Il secondo studio riporta l’esito favorevole di due operazioni neurochirurgiche eseguite sotto anestesia generale in un paziente di 8 mesi con COVID 19 e grave idrocefalo e con un deterioramento del quadro clinico indicativo di malfunzionamento dello shunt.