Riassunto e traduzione dell’articolo: Wang, H.-Y., Li, X.-L., Yan, Z.-R., Sun, X.-P., Han, J., & Zhang, B.-W., Potential neurological symptoms of COVID-19, Therapeutic Advances in Neurological Disorders
Riassunto e traduzione a cura di: Francesca Di Vozzo; Revisionato: Lanfranco Pellesi
Articolo Originale Pubblicato il 28 Marzo 2020
Gli autori di questa lettera discutono i possibili sintomi neurologici nei pazienti con diagnosi di COVID-19 e propongono alcune ipotesi che spieghino la relazione tra la comparsa dell’emorragia cerebrale e la malattia COVID-19.
Questa lettera all’editore discute la presenza di sintomi neurologici nei pazienti affetti da COVID-19. Gli autori sottolineano come alcuni pazienti con diagnosi di COVID-19 non mostrino sintomi respiratori tipici, come febbre e tosse. Alcuni di loro mostrano piuttosto solo sintomi neurologici tra i sintomi iniziali, ad esempio:
- Mal di testa, mancanza di energie, deambulazione instabile e malessere, i quali potrebbero essere dovuti a manifestazioni non specifiche causate da COVID-19
- Emorragia cerebrale
- Infarto cerebrale
- Altre malattie neurologiche
In un recente studio su 214 pazienti affetti da COVID-19, 78 (36,4%) hanno mostrato manifestazioni neurologiche come mal di testa, vertigini, malattie cerebrovascolari acute e disturbi della coscienza. Di questi 214 pazienti, 40 (18,7%) sono stati ricoverati presso un’unità di terapia intensiva per gravi problemi neurologici.
Attualmente, anche se ci sono stati molti casi di pazienti con COVID-19 le cui condizioni sono state complicate da emorragie cerebrali, mancano studi pertinenti che si concentrino su questo aspetto. Pertanto, il rapporto tra la malattia COVID-19 e l’incidenza di emorragie cerebrali rimane poco chiaro. Diverse evidenze suggeriscono una possibile relazione tra questi due aspetti. I recettori angiotensin-converting enzyme 2 (ACE2) sono presenti sulla membrana cellulare delle cellule epiteliali respiratorie umane e sono necessari a SARS-CoV-2 per infettare le cellule. L´attivitá enzimatica di ACE2 abbassa fisiologicamente la pressione sanguigna. A seguito dell’infezione da SARS-CoV-2, l’espressione e la funzione delle proteine ACE2 sono ridotte. Poiché l’espressione di ACE2 nei pazienti con ipertensione è già bassa, l’infezione da SARS-CoV-2 ha probabilmente maggiori probabilità di indurre emorragie cerebrali in tali pazienti. Inoltre, i pazienti con COVID-19 soffrono spesso di coagulopatie, hanno alti livelli di D-dimero e/o hanno un tempo prolungato di protrombina, tutti fattori che contribuiscono a possibili emorragie cerebrali secondarie. Tuttavia, non sono stati segnalati casi di infarti cerebrali secondari in pazienti affetti COVID-19.
Gli autori ipotizzano inoltre che COVID-19 abbia una capacitá potenziale di indurre infarti cerebrali venosi e/o arteriosi. Infine, pochi studi hanno riportato casi di danni neurologici associati a COVID-19. Un recente articolo mostra che il virus SARS-CoV-2 può attaccare e danneggiare il sistema nervoso centrale, il SARS-CoV-2 RNA é stato rilevato nel liquido cerebrospinale.
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