Ampiezza delle risposte immunitarie concomitanti prima del recupero del paziente: un caso di COVID-19

Riassunto e Traduzione dell’articolo: Irani Thevarajan, Thi H. O. Nguyen, Marios Koutsakos, Julian Druce, Leon Caly, Carolien E. van de Sandt, Xiaoxiao Jia, Suellen Nicholson, Mike Catton, Benjamin Cowie, Steven Y. C. Tong, Sharon R. Lewin & Katherine Kedzierska, Breadth of concomitant immune responses prior to patient recovery: a case report of non-severe COVID-19,Nature Medicine

Riassunto e traduzione a cura di: Giovanni Martino; Revisionato: Carmela Iosco, Bernadette Basilico

Articolo Originale Pubblicato il 16 marzo 2020

Decorso clinico

Il 30/01/2020 (g+4) una donna di 47 anni proveniente da Wuhan (Cina), si recava in Ospedale per la comparsa (g0) di letargia, faringodinia, tosse secca, dolore toracico pleuritico e febbre. Assenti patologie pregresse; non fumatrice. TC: 38,5 °C, FC 120 bpm, FR: 22 atti/min, PA: 140/80, SPO2: 98% aria-ambiente. EO torace: ronchi bi-basali. L’esame rRT-PCR per SARS-CoV-19 su tampone nasofaringeo era positivo al g4. Il virus veniva rilevato su feci, espettorato e nuovi tamponi (g+5 e g+6), ma la ricerca risultava negativa a g+7. Le analisi mostravano alti livelli di proteina C reattiva nel sangue (83,2), con normale conta leucocitaria. Veniva somministrata solo terapia di idratazione i.v. al ricovero. L’RX del Torace mostrava infiltrati bibasali al g+5, con risoluzione a g+10. La paziente è stata dimessa al g+11. La risoluzione dei sintomi si verificava al g+13. Dal g+7 al g+20 si rilevava incremento sierico di anticorpi IgG/IgM leganti SARS-CoV-19.

Analisi della risposta immunitaria

Sono state eseguite le analisi del sangue alla ricerca di Cellule Secernenti Anticorpi (ASCs) con fenotipo CD3-CD19+CD27hiCD38hi e Cellule T-Helper Follicolari Attivate Circolanti (cTfhs) CD4+CXCR5+ICOS+PD1+, coinvolte nella produzione di anticorpi in caso di infezione da Ebola, influenza o vaccinazione anti-influenzale.

Le ASCs comparivano nel sangue al g+7 (1,48%), con picco al g+8 (6,91%). Le cTfhs comparivano il g+7 (1,98%) con incremento al g+8 (3,25%) e g+9 (4,46%). La frequenza di queste popolazioni cellulari era significativamente maggiore rispetto ai controlli. La persistenza di ASCs e cTfhs durava fino al g+20 (rispettivamente 4,54% e 7,14%), in piena convalescenza.

L’attivazione dei linfociti T CD8+ è stata valutata mediante il rilievo della co-espressione di CD38 e HLA-DR. Questa popolazione è comparsa al g+7 (3,57%), ha avuto un picco al g+9 (11,8%) ed un decremento al g+20 (7,05%). Lo stesso incremento è stato rilevato nella popolazione CD4+/CD38+/HLA-DR+, sebbene con minore intensità rispetto ai linfociti T CD8+. Questi risultati, confrontate con la stessa analisi condotta su pazienti sani, hanno confermato l’importanza di queste popolazioni nella risposta immunitaria anti-SARS-CoV-2, considerando la loro comparsa in corso di sintomatologia attiva.

La frequenza dei monociti CD16+/CD14+ e delle cellule NK-attivate HLA-DR+CD3-CD56+ risultava ridotta nella paziente rispetto ai controlli sani (da g+7 a g+20), come risultato della migrazione monocitaria attraverso il flusso ematico verso i siti di infezione.

I livelli plasmatici di 17 molecole pro-infiammatorie (correlate con quadri severi di infezione influenzale) sono stati dosati nella paziente. I livelli di CCL2 e CCL5 (g+7 – +9) risultavano comparabili a quelli di pazienti sani o affetti da altri virus respiratori e nettamente inferiori a quelli rilevati in corso di infezione severa da virus H7N9.

La paziente inoltre risultava portatrice di SNP rs12252-C/C del gene IFITM3, associato a forme  severe di influenza. La prevalenza del 26,5% di questo SNP nella popolazione cinese rende auspicabile un’analisi più ampia durante l`infezione da SARS-CoV-2.

Conclusioni

L’analisi della risposta immuninataria (e, nello specifico, la comparsa di risposta adattativa precoce) suggerisce un ruolo preponderante nel decorso clinico dell’infezione da SARS-CoV-2.

In considerazione del quadro moderato di infezione da COVID-19 nella paziente in oggetto (assenza di ARDS, insufficienza respiratoria e somministrazione di O2-terapia; ridotta ospedalizzazione), è auspicabile che analisi simili vengano condotte su gruppi più ampi che includano pazienti con differenti quadri clinici (lievi, moderati, severi/fatali).

N° pazienti arruolati: 1

Metodi: real-time reverse-transcriptase PCR, radiografia toracica, immunofluorescenza, conta leucocitaria con emocitometro e citometria a flusso

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