Questo dispositivo si autodistruggerà entro 3-2-1, distrutto!

9 sett 2017
La nostra vita è stata agevolata dall’utilizzo di dispositivi elettronici per svariate applicazioni, tuttavia questa grande quantità di elettronica che ci circonda genera molti rifiuti che richiedono costosi processi di smaltimento. Inoltre, per molte applicazioni sarebbe fondamentale ottenere dispositivi che possano essere facilmente distrutti, come ad esempio in campo medico così da produrre dispositivi meno invasivi o per applicazioni militari per la prevenzione della perdita di dati sensibili. In questi ultimi anni c’è stato un crescente interesse nello sviluppo di quella che viene chiamata elettronica transitoria, cioè la produzione di circuiti elettronici che possano dissolversi nell’ambiente facilmente e velocemente. Ricercatori dell’Università di Houston hanno realizzato un circuito in cui l’umidità dell’ambiente è in grado di innescare una reazione che porta alla distruzione del dispositivo, fino ad ora ciò era stato ottenuto solo tramite l’utilizzo di soluzioni corrosive. Per la costruzione del circuito viene utilizzato un substrato polimerico (una polianidride sintetizzata a partire da anidride acetica pentanoica, polietilenglicole e un derivato del mercaptoacetato), il quale produce degli acidi organici in seguito all’idrolisi attivata da molecole di acqua. Tali acidi dissolvono i componenti inorganici del circuito, distruggendo il dispositivo. I ricercatori ne hanno dimostrato la versatilità testandolo con diversi materiali, quali rame, alluminio, ossido di zinco e di magnesio, impiegati per fabbricare dispositivi elettronici come transistors, diodi, antenne, condensatori. Inoltre la durata del dispositivo può essere regolata cambiando la composizione chimica del substrato o il livello di umidità.
La ricerca è stata pubblicata su Science Advances.



 
 

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