Nell’albero di Napoleone il segreto della longevità

Le chêne de Napoléon à l’UNIL - credits Stramatakis © UNIL

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Losanna (CH) ha studiato l’accumularsi delle mutazioni nel DNA di un albero di quercia (Quercus robur), chiamato Le chêne de Napoléon, la quercia di Napoleone.
L’albero, che cresce nei giardini del campus, ha 234 anni di età. Gli scienziati hanno prelevato dei campioni fogliari dai rami alla base dell’albero (più antichi) e dai rami alla sua sommità (più recenti) e ne hanno sequenziato il genoma. Analizzandone le differenze, hanno scoperto un numero soprendentemente limitato (da 38 a 47) di mutazioni somatiche, un numero almeno di 10 volte inferiore alle previsioni, considerando che la quercia è stata esposta ad agenti mutageni (ad esempio le radiazioni UV del sole) per oltre due secoli.
Il “segreto” della quercia sta nella struttura modulare di accrescimento della pianta: ogni ramo della pianta si origina da un piccolo gruppo di cellule chiamato meristema ascellare. Questi meristemi, le “cellule staminali vegetali” si formano nei primissimi giorni di vita della pianta, e si mantengono “inerti” e inalterati per anni, fino al momento nel quale danno origine al ramo. I meristemi che hanno sviluppato mutazioni possono quindi causare malattie genetiche anche letali in un singolo ramo, ma l’intera pianta rimane viva e… vegeta!
Per approfondire, leggi la pubblicazione originale e il commento sull’ultimo numero di Nature Plants, il comunicato stampa ufficiale (in francese ed inglese) o guarda il sito web del progetto.




Crediti immagine: Le chêne de Napoléon à l’UNIL – Stramatakis © UNIL

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