Nel deserto del Kazakistan risiede il Baikonour Comodrome, luogo dal quale ha avuto inizio il viaggio del razzo Soyouz verso la stazione spaziale internazionale (ISS). Si tratta di un complesso di edifici usati per l’assemblaggio dei moduli per le missioni e che ospita i vari ingegneri che lavorano ai progetti. Proprio dal Baikonour, Yuri Gagarin cominciò il suo viaggio, e da questo stesso centro è partito il razzo Soyuz che il 23 Novembre 2014 ha portato Samantha Cristoforetti verso la ISS. Ogni astronauta portato dal Soyuz nello spazio, deve passare centinaia di ore di addestramento nel Baikonour per comprendere come operare la Soyuz in ogni possibile scenario. In questo video viene illustrato il funzionamento di Soyuz, un razzo lungo 50 metri e largo 10, dal peso di 310 tonnellate. Durante il lancio, il Soyuz va incontro a 3 fasi, nella prima il gruppo principale del razzo è collegato a 4 propulsori che usano kerosene ed ossigeno liquido per ottenere la spinta necessario. Nella seconda fase vengono sganciati i 4 propulsori ed infine nella terza fase il gruppo principale perde la sua coda. Prima della partenza, il Soyuz viene sostenuto da 4 braccia che si aprono al momento del lancio. Se durante la partenza qualcosa dovesse andare storto, la capsula che contiene i membri dell’equipaggio è in grado di sganciarsi velocemente dal resto del razzo per allontanare dal pericolo gli astronauti. Eventualità che si è verificata una sola volta, nel 1983. Nonostante per i due sventurati astronauti siano stati sottoposti ad una accelerazione di 14g (14 volte superiore a quella terrestre) durante lo sgancio del modulo di salvataggio, sono riusciti a salvarsi senza conseguenze.
La spinta iniziale di tutti i propulsori solleva il razzo, aumentando gradualmente la sua velocità, durante questa fase il razzo effettua una manovra in grado di orientare correttamente. L’accelerazione si stabilizza ad 1.5g portando Soyuz ad un’altitudine di 11km e ad una velocità di di 1640 km/h in soli 45 secondi. A questo punto il razzo è sottoposto alla massima sollecitazione strutturale. Dopo 2 minuti il razzo è arrivato a 40 km di altitudine, a questo punto il razzo perde i 4 propulsori, che hanno esaurito il propellente, arrivando così alla seconda fase. In caso di malfunzionamento a questo punto del lancio, la capsula può ancora sganciarsi dal resto del razzo ed atterrare salvando gli astronauti, la traiettoria del razzo è pensata anche in modo da garantire che eventuali detriti cadano in una zona non abitata. A questo punto gli astronauti sono sottoposti alla massima accelerazione prevista, 3.5g. A 2.5 minuti il modulo principale perde il suo rivestimento, quindi a 5 minuti dal lancio il propellente del razzo principale si esaurisce e viene pertanto sganciato arrivando così alla terza fase, ad una altitudine di 170km ed una velocità di 13250 km/h. A questo punto il Soyuz continua la sua corsa fino a raggiungere 220km di altitudine, dopo circa 9 minuti. A questo punto il motore si spegne ed il modulo Soyuz si sgancia anche dall’ultima parte del razzo, vengono inoltre aperte le antenne ed i pannelli solari che raccoglieranno energia durante il resto del viaggio del modulo verso la ISS.
Potete trovare il video che spiega le successive fasi di avvicinamento ed attracco all’ISS in questo articolo.
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